Piazza

Uuuaaaaauuuh...! Tony, leggendoti mi hai procurato momenti di intenso piacere intellettuale! Noto un'altra cosa, che mi riporta ai ricordi dell'infanzia legati al bisnonno tavennese... Diversi uomini nella foto indossano la camicia con il collo "alla coreana". Poichè lassù, al Nord, non erano in uso, mi colpivano sempre le camicie del bisnonno Nicola. Cotone, candide, con piccoli "chicchi" in tinta... MAGNIFICHE! C'è stato poi un momento in cui la moda commerciale, con colori e disegni moderni, e facendo riferimento più alle camicie in uso in Oriente che a quelle dei nostri "Cafoni" (uso il termine di Ignazio Silone), le ha riproposte. Ma non avevano quella poesia, quell'odore, quel colore del "verdospetto" come diceva la bisnonna Filomena. Non ho mai capito che colore fosse questo "verdospetto", ma si riferiva alla pulizia: talmente pulita d'aver il colore del verdospetto.

Uso nei corpi militari italiani Un fez fascista. Questo copricapo non è stato usato solo in oriente, ma faceva parte, per esempio, della divisa delle ragazzine nell'età del fascismo. Ricordiamo però che il fez è anche uno dei copricapo dei Bersaglieri: in origine i Bersaglieri indossavano come copricapo un berrettino di maglia di cotone color turchino con un fiocco rosso, che proteggeva dal freddo le orecchie e poteva essere portato sotto il cappello. Poi in Crimea (1855), entusiasmati dal valore dei "Fanti Piumati", gli Zuavi, reparti speciali del corpo di spedizione francese, offrirono in segno di ammirazione il loro copricapo. Dopo il cappello piumato il fez è divenuto un altro emblema di orgoglio e distinzione del Bersagliere. Il cordoncino che collega il fez al fiocco azzurro deve essere di lunghezza ridotta, al massimo 30 centimetri, in modo tale da permettere a quest'ultimo di dondolare rapido da una spalla all'altra. Per gli Ascari era d'uso il tarbusc, un fez allungato tronco-conico, sempre di feltro rosso su cui venivano applicati gradi e distintivi, spesso sormontato da un fiocco di lana coi colori del reparto di appartenenza.

Caro Giuseppe il tuo occhio e molto vigile ,hai riconosciuto la (portella) piazza (esattamente dove c'è la rotatoria),poi nella visuale di destra in alto si intravede,il punto in cui adesso ci sono le scuole medie,e l'inizio della zona Valentina ,ma t'e' sfuggito qualche altro particolare , quasi tutti gli uomini hanno il cappello e più di qualcuno la Cappa,ma c'e' anche un signore che tiene in braccio un bambino ,la particolarità e che il bambino e avvolto da fasce ben strette ,da impedire movimenti con le gambe .....,si pensava in quel periodo che era di grande aiuto ,scusatemi se mi ripeto ancora , se avete notizie da darci riguardo alle foto ...,siete pregati comunicarcelo,molti ragazzi delle scuole (anche universitari) vengono attratti da queste immagini e ci studiano ,fanno ricerche...,allora dove è possibile, se ci sono notizie in riguardo e giusto inserirle.Grazie in anticipo

Poco dietro il prete officiante, un Carabiniere. Ancora più indietro vedo un fez sul capo di una Camicia Nera. A fianco alla Camicia Nera un'altro in divisa e forse anch'egli con un fez in testa. Di fronte al prete scorgo un tale con in capo un cappello con visiera di tipo militare e graduato. Il gerarca di Montenero? Bandiere sulla sinistra. Direi anni '30. Ma quello scorcio della Portella qual è? La discesa sulla destra è quella della Valentina? (Ovviamente, non essendo nato nè residente a Montenero, è possibile che "Portella" e "Valentina" li abbia scritti proprio a vanvera)